mercoledì 13 luglio 2011

Cose non comuni che succedono a donne comuni: lo shopping

Tu sei probabilmente una donna misurata, assennata, che un giorno di SALDI decide di andare in un centro commerciale. Per la maggior parte del tempo che passerai in quel luogo di perdizione manterrai la calma, non ti farai prendere dal panico. Fino a che, dopo un lungo peregrinare senza aver portato a termine acquisti soddisfacenti, avverrà la metamorfosi e non sarai più donna, ma arpia: ipersudorazione, pupille dilatate, mani tremanti e bava alla bocca. La temperatura corporea salirà e sarai presa da una tale febbre da shopping che ti ritroverai con sette grucce sul braccio destro, cinque in mano, dieci grucce tra braccio e mano sinistri, indumenti degrucciati su entrambe le spalle, la borsa tra le gambe...e vorrai quell'ultimo, meraviglioso, irrinunciabile vestito verde...tra te e lui solo l'assenza di un arto con appendice prensile in più, che inspiegabilmente natura non ti ha dato. Il che è frustrante e rappresenta, a tuo parere, un limite fisico inaccettabile. Però...hai pur sempre la bocca libera. Questa è la situazione in cui capisci quanto valgano, nella tua vita, le elementari norme igieniche...
Superato anche l'ultimo tabù, nella condizione di non poter parlare perché hai un vestito in bocca, di non poter camminare perché hai la borsa tra le gambe, e di non poterti difendere da eventuali attacchi con l'uso degli arti superiori perché evidentemente sovraccarichi, ti dirigi, con movimenti simili a convulsioni, verso i CAMERINI PROVA. Dopo minuti interminabili di coda, agonizzante ma fiduciosa, il camerino libero non sembrerà più un miraggio. Lo potrai quasi toccare, anzi, stai già per farlo: toccherai il materiale sintetico, polveroso, ruvido della tenda, ma sarà come seta; osserverai il riflesso deprimente dello specchio, accettando di buon grado il giudizio implacabile della luce che accentuerà ogni tuo difetto, perchè presto sarai in quella bolla di calma perfetta, e niente, del mondo là fuori, potrà toccarti minimamente. Sei già nel corridoio! Sei quasi dentro il camerino...quando la voce gelida della commessa ti getterà nello sconforto più totale, pronunciando quelle tre parole che nessuna donna vorrebbe sentirsi dire: "massimo tre capi…"

sabato 9 luglio 2011

Il culo delle cose


Hanno cambiato un sacco di sensi di marcia in centro a Firenze, e attraversando ponte S. Trinita oggi, ho visto il culo di una statua di cui solito vedevo il pacco. E' stato spiazzante! La visione di quei due glutei maschi perfettamente scolpiti è stata quasi epifanica. A volte è necessario percorrere le strade al contrario, giusto per vedere il culo delle cose.

venerdì 8 luglio 2011

Loops

Le parole che usi sono sempre le stesse, sono come quell'albero a destra, quella roccia a sinistra e la buca nell'asfalto su una strada da cui sei già passata, e che ti riporterà dritta nel posto da cui sei partita.
Qualche tempo fa.
Difficile dire quando.
Quanti giri hai già fatto?

Musica...